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Case 14: Daniele Silvestri e la sua user generated experience

  • Immagine del redattore: La Cate
    La Cate
  • 11 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min


[caratteri: 1645 | tempo di lettura: 1'48"]

Il fatto che io voglia scappare con lui su un'isola deserta non ha nulla a che fare con questo post.

Qui si fanno cose serie.

Daniele usa una strategia di comunicazione che segue tutti i sacri crismi della trasformazione digitale: la gente vuole partecipare alla costruzione del brand, vuole esserci nei momenti fondanti, vuole costruire insieme.

Uno user generated content è un prodotto costruito dal basso, dagli utenti, e non imposto dall'alto. Il pioniere più illustre di questo stimolante gioco mediatico è il gigante Ridley Scott di "Life in a day" (2010), che se uno non l'ha visto deve subito correre ai ripari.

Ma torniamo a casa nostra.

O, meglio, a casa di Silvestri.

Il 2017 è stato l'anno della sperimentazione di un format aperto alla partecipazione dei fan: il video collettivo del singolo "La mia casa".

Sintesi:

La call to action

Facebook, 16 dicembre 2016: in un post che esordisce con un "io ve la butto là" il cantautore chiama a raccolta i fan per la co-creazione di un video collettivo.

Le istruzioni per l'uso

Una clip pilota in cui Daniele fa una ripresa a 360° di casa sua

L'hashtag dell'iniziativa

#lamiacasaa360gradi crea una community di fan che condivide, partecipa e fa buzz marketing (passaparola)

Il work in progress che accompagna gli utenti

Su Facebook la narrazione e su Youtube le riprese video in progress

L'intermedialità

Tre i media coinvolti (Fb, Youtube e il sito ufficiale) e il fil rouge del format a 360° portato ai concerti.

L'epilogo

Il video finale, con ringraziamenti annessi, pubblicato sul canale ufficiale di Youtube nell'estate 2017.

A che cosa serve uno user generated content?

A coinvolgere un pubblico che è fatto di persone, di destini, di #coseincomune (hashtag di un'altra nota campagna social di Daniele), di voglia di costruire significati.

A mettere da parte gli egocentrismi autoreferenziali per parlare e confrontarsi con chi, da mangiare, te lo dà tutti i giorni.

Ottima gestione di un Personal branding tutto musica e cuore.

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